Stazioni e porti sono anche luoghi di confine, luoghi di abbandoni
e ritorni, di arrivi e partenze. Spesso ciò che accade attorno finisce
per essere annullato in uno sfondo che sembra trascurabile, che rimane
inavvertito. Eppure questo sfondo di attraversamenti e di passaggi
in cui seguita a scorrere la vita, esiste, ed esiste nei volti dei
mille viaggiatori, nei profili delle loro ombre veloci, nei gesti
quotidiani di chi in questi luoghi lavora e di chi deve attraversarli
per andare a lavorare. E’ di questo sfondo che il lavoro fotografico
di Bruno Ruffo, Arrivi e Partenze, intende riappropriarsi per
restituirlo all’attenzione di una visione più lenta che lascia
volutamente traccia nei tempi lunghi di posa. La rapidità dei gesti,
l’affrettarsi dei passi, i movimenti si diluiscono nel mosso delle
immagini perché finalmente lo sguardo possa passare in mezzo e
raggiungere ciò che la velocità, la distrazione, l’abitudine hanno
lasciato in secondo piano. L’obiettivo fotografico aspetta che in
questi luoghi di margine del nostro quotidiano diventino visibili
quei frammenti di vita spesi agli imbarchi, sulle banchine, sotto
le pensiline, davanti ai binari, ai tavoli dei caffè della stazione.
Nel frattempo, tutto il resto gira attorno come sempre, tra arrivi e
partenze.
Giovanna D’Angelo
STAZIONE
PORTO